Nessuna testimonianza, ieri. Così, come avverrà domani. Cosa resta dell’oggi, se non un indicibile silenzio che erode l’urna planetaria ove va rivoltandosi la storia umana, questa realtà contaminante, progredita dal caos primitivo, assuefatta dalla morte? Molti tendono a identificarla come un ricettore dell’insonnia, per interesse, per stoltezza, per banalità, e per tant’altro. Se i vivi volessero percepire l’infinito, così come davvero è, aprirebbero gli occhi al cielo per rinascere dall’alto e chiederebbero pace, pace a ciò che realizzano in visione, anzitutto. In verità, da confondere, non v’è nulla. La realtà progredita è come una farfalla diplomatica. Dopo aver vissuto il suo tempo di lucore, di grazia e di fecondità, si racchiude, tutta, nel suo tempo altro, per ridivenire larva del creato. E ciò le avviene perché essa è alla ricerca costante, aumentata, della immunità parallela che possa interpolarla ad una implosione di genere, diversamente non ottenibile né ereditabile. Una volta immunizzata, si schiuderebbe all’intero creato per ritornare una farfalla, una farfalla diplomatica. Ma, purtroppo per lei, molti tendono ad identificarla come ricettore dell’insonnia, per interesse, per stoltezza, per banalità, e per tanto altro. E così, per i vivi, la realtà resta la realtà, i confini si confondono tra i confini, e l’infinito, nel suo indicibile silenzio, continua nella sua strategia espansiva approvato dalla verità, vivendo il suo tempo di lucore, di grazia e di fecondità. Erosioni. Nessuna testimonianza, ieri. Così, come avverrà domani. E l’insonnia? Non occorre spalancare l’urna planetaria per scomodare la storia umana. Assuefatto dalla morte, ricettivo e rivoltato, ecco cosa resta dell’oggi: l’uomo. Solito caso da risolvere.
(02/05/2025)