È la parola che abita
Corrotti e nutriti dallo stesso verme che hanno generato vanno consolando i popoli con melliflue parole, occorrenze da galantuomini, per approvazioni indebite. Ma c’è chi della logica nelle circostanze ne decomprime la summa degli avvenimenti tutti declassando la statistica e la sua fonte primaria ove s’abbeverano le burocrazie dei governi da inciampo commissionari, anzitutto, di…
Ho visto travolgere un paese dai suoi stessi confini. E così i miei occhi hanno piantato la sua stele sul mugghiare inverso del mare, da una riva sepolta all’altra, per una memoria di cemento e di sabbia dimorante nelle fondamenta in movimento dell’azzurro magma. Finché la bellezza, tra la morìa dei linguaggi. E a precipitanti…
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Hai dato potenza e luce ai segni e questi hanno parlato con lingua apostolica a mondi paralleli dando luogo a un’infinità di prodigi. Scioglimi dal vincolo della carne, liberami dal legaccio del sangue. È tempo che l’uomo, che hai misurato col tuo immacolato bacio tra il germoglio e la tempesta, ti glorifichi con la medesima…
L’intraducibile incontinenza famigliare che manifestano gli occhi di chi ha occhi soltanto per disonorare, con vergognoso fare, l’innocente volto della vita, lega collassi terrificati sulle ossa cariate dei dominati tutti dalla nuda proprietà di un infermo piacere, questa transizione di etica amorale che sperde la sua neutrale linfa tra le ispide radici del senso che…
In questa folle apostasia del secolo dovremmo fulgere di vita, quanto più figli della luce. E invece, come se appartenesse ai noialtri, celebriamo il calvario della memoria, non solo attinente (nella fattispecie) agli eventi storici, politici e sociali, nonostante il sacrificio di tante vicendevoli età, smenticando che siamo l’esilio di carne sotto il dominio tentato…
Ad involtati cieli le nuvole sciolgono i loro prepuzi nella circoncisione del genere e sopra un’incontaminata terra le informi piogge bagnano, per il raccolto dei fiori inseminati, l’ultimo risveglio degli uomini. (16/05/2023)
È sì. Morde, morde. Umanità, non sfebbra il tuo calcagno. Piange l’innocenza. Dorme l’infanzia. Appartiene a questa primavera la tua condanna. È sì. Questa condanna ride avvelenata insieme a te. (12/05/2023)
La nazione porta in grembo più voci che uomini. Di essa per ogni strada ne abbiamo custodito il balenante passo con la pervasiva teofania della verità. E l’atavica orma, l’età della sua traccia che s’equalizza in visivi flussi magnetici, è un insieme inconosciuto di esperienze glauche della vita. No. Non esiste disabitato paese, bellezza che…
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Esulano tremiti adrenalinici – oh viscere, viscere di cui solamente voi ne conoscete la resistenza e il canto, – per rappacificarsi nelle aree ventricolari ove la contrizione dei toni vagali genera il reflusso dell’anima decentrato tra i terrorismi della ragione di là da ogni censito pensiero, nel potere processionale pneumatico, a liquefatta contemporaneità. (10/05/2023)
Di cauzioni reciproche lottatrici, per un’epoca vanitosa del suo elettorato, non i governi contemporanei, ‘gli intraducibili’, espletano la funzione dei mitigati nella legge. Si svendono uno dopo l’altro i rimpatriati diritti per ogni decesso democraticamente classificato. E gli oltranzisti avanzano, militanti del danaro, abbuiando per intero le nazioni, tutte, senza alcuna pari discolpa, imbalsamati nell’acerba…
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