Equa azione di instabilità (Olocausto)
La memoria non conoscerà l’oggi per quanto domani, domani, così come l’oggi non conoscerà la memoria per quanto domani, domani. Olocausto. (13/05/2024)
La memoria non conoscerà l’oggi per quanto domani, domani, così come l’oggi non conoscerà la memoria per quanto domani, domani. Olocausto. (13/05/2024)
Disfa i suoi vitrei lenzuoli il cielo e come tanti soffioni esposti all’aria si spogliano dei nostri anni le grevi nature dell’animo umano. Quale diffusione d’inalveolati intervalli, spiegati come punti cardinali tra la struttura principe del tempo, abbiamo reciso dalla trama e scisso dall’ordito pur di non silenziare mondi che sequenziando presenze formano le dimensioni…
Continua la lettura “Adagio ricompone l’aria il cielo e noi” »
Infinitezze, circoscriverne le attese irrisolte, imperscrutabili. Senza tregue, oltre la zona ottenebrata di ogni pausa. Perché in quel caotico punto, che antecede strali di mnemonici spazi, risiede tutta l’operosità del nostro futuro amarci. Mistero che tenta una riconciliazione con questa esistenza e che da sempre vivi, e che da prima che io fossi dato alla…
Continua la lettura “Anima che dall’anima giammai si ritrae” »
Introduzioni di genere, di specie, laceranti pensieri oltrepassati e coscienze non interrotte, esaminano i cuori vuotati dalla contaminazione dei quotidiani abomini e pronti a innervarsi nella matrice genealogica del male ottimizzante devastazioni, catastrofi. Sotto la gigantesca sferza degli elementi l’uomo, intanto, raccoglie i frutti a lui dovuti rinsecchiti da un aleggiante, fenomenico aprile. Nella confusa…
Sdrucciolevoli ambientazioni atemporali preparano il fine pausa della parola per anatomizzare, vivo, il flusso genetico della sua impolarizzabile dimensione. È la chimica della personificazione, lo sconfinamento graduale e mai finito che interpone le disarmonie al caos e il caos alle ineffabili geometrie della perfezione. E memorie, numeri, lettere, caratteri inspiegabili a cuori umani, a scienze…
Tensione delle anime, porta mai socchiusa sul presente, tempo che non si addimora. Eppure il mio sangue, la mia carne, li avverto come uno squarcio del ricordo, ad asceso spirito, donato ad un cielo di noi ricco di figli. E spazi, movimenti delle durate, luci: tutto si compie, nell’implosione del mio divenire, per l’ingenerato amore….
Tu mi vivi, compiutamente, e mai frangi la realtà che spende ogni mia presenza, qualsiasi attesa mia – tempo che da solo esclama il tuo possesso – nel suo più vasto scompenso: gli uniformi flussi del disordine. E nemmeno più tentiamo di cercarci poiché entro noi è approdato l’arcano moto dell’unione. Oh, le ampiezze furiose…
Continua la lettura “Il nostro armonioso avvenire all’origine” »
Sono nelle quieti che trasaliscono lenti giorni, indivisi istanti, aldilà dei bagliori sintetici di questi densi quanto artificiali anni. Tu li sottendi balenando melodiosi orizzonti tra i punti estremi delle nostre inguardabili mete focali interlacciate alla realtà prossima col solo ausilio della nostra azzurra sete, anelante, che nessun algoritmo umano potrebbe calcolare mai. A bandirla,…
Ci separiamo al tempo, l’ansia delle misure. Mondi che non volgono le loro rivoluzioni ai primigeni orizzonti perché di anelito non equipollenti: la disarmonia del cosmo. E spazi, inevasa polvere galattica distante sonorità di eccezionali aurore, alla ricerca di materia emozionale per la totale fluorescenza dell’espanso. Compiersi per il principio. È questo il mutamento reale…
“Come siamo ridotti a uomini, o mondo, principe di tanto male.” Coesi nella morsa intellettiva e culturale, in una società che bada meglio al profitto del mandante più che del mandatario, gli uomini di legge, di scienza, di industria, di banca, di commercio, di concetto, di politica, di governo, giorno dopo giorno tentano sempre più…
Continua la lettura “Coesi nella morsa intellettiva e culturale” »