Io conosco
del piacere che prevale
nei torrenziali andirivieni dell’anima
con la dinamica permanenza dello spirito
la forza, la capacità di sofferenza,
la violenza medesima e il coraggio.
Un abbraccio senza carne
per ingoiare
l’essenza dei giorni più caldi
che dimorano in me, in noi,
equivale ad un soffio di pace,
di eterno innamoramento,
promesso dalla stagione dei miei occhi
ad ogni petalo del tuo sorriso
ancora in volo,
ad affinata certezza
e a realizzata visione.
E riscoprirsi oltrepassato e mondo
nell’opera di stabilizzazione
di un corpo solo
che non è qui adesso
poiché figlio di una giovinezza
che non ancora mi appartiene,
che ti declama e che desidera,
tuttavia,
una ruga aperta in seno
dalla quale possano sgorgare
fiumi di acqua limpida
per raggiungere l’oceano
dei tuoi amatissimi baci
nel verace amplesso
della totale redenzione.
Sì. Che siano secoli o attimi
io conosco il piacere della grazia
donataci con la presenza della verità
che si è fatta carne dal tuo spirito.
(26/10/2023)