Passi. A milioni. Ognuno perso nella traccia sorda della propria origine. Geolocalizzati nel portare la causa di tutti a temporaneo compimento. Contaminazione del pensiero. Estenuate catastrofi calpestano l’ottimismo di burrascose maree, mugghiando – vandaliche – tra ciò che più muta di cadaveri chiacchiere. L’idea è che domani sarà un ricordo, di mille ricordi, per artificiali governi che, con i loro mille occhi, dal passato lo guarderanno, fingendo di dimenticare. È la preistoria che scrive con l’età della pietra e del fuoco la storia, in caverne riunite dalle tribù permanenti (che stanno forando tra terra e cielo cartoline di sangue e di carne) con assetto da guerra.
(03/10/2025)


