Voi. Altri da voi. E ad altri da voi altri serrate la mano, pur di comprimere il compromesso in un’orribile stretta di pensiero, per affermare il punto buio tra le rette disanimate di una sfera roteante costrizioni e temporanei equilateri dai lati offesi e ormai distanti per la fine delle equipollenze, delle sonorità silenziate nel ventre degli equilibri armoniosi, mentre l’acqua tramortisce il dolore, la semplicità rotta nel di noi per l’innocenza e per gli inermi. Nascono due presenti. Il ritorno ad altri da voi. E ad altri da voi altri il punto luce del non ritorno. E voi. In quale dei due tempi oserete compromettere la realtà che detenete quando, ad aboliti mondi, il vostro pensiero brillerà, nella gola dei terrori nati, come infedele prigioniero di guerra, di guerra, di guerra? Dunque altri da voi. E ad altri da voi altri. Il vuoto di mezzo. Orribile. La terra sotterra. E sotterra è la terra.
(14/06/2025)


