Perché di spietatezza muoiono l’empio e l’incivile, in quanto l’uno è il caduco fiore dell’altro. E tumulando popoli non si ergono che canizie di belve dai viluppi astrali contestati con silenzi volteggianti tra il fogliame liquefatto dei canneti. No. Fuggi l’infezione della stoltezza. Che tu non abbia mai a desiderare la marea notturna, nel suo fugace approssimarsi, di ciò che l’uomo attuale, disgiunto dal pensiero e renitente all’amore, percepisce come gaudio e primavera.
(22/02/2024)