Oh età che scorrete il viso di aride nazioni
All’ultima nube dal declivio. Lì, nel daffare così alto che giammai v’appartenne, avrete modo di riconsiderare le ostili opere di ogni vostra età. Qual ingorgo imponente, costituito da reminiscenze trasversali e lucide, infanticide, per la coscienza sì lacerata dagli effusi torpori mattutini dilanianti l’aria sorpresa e immobile, immobile e sorpresa, e quale pietra, quale piaga,…
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