L’umanità al suo precorso storico devolutivo:
in questo simultaneo diniego al criterio uniforme, sinottico, confacente all’interpello solidale di una devastata giustizia, si relativizza sempre più e ovunque il substrato fetale, reso schiavo e complice nel contempo della sua medesima morte, fallimento atavico dei soliti accattoni del diritto e della dignità, della cosiddetta e nuova scienza dei maturati, distinti miserabili. Costoro, dunque, vivono il sonno degli orchi. E chi prima di essi si desta da tanto avvalorato obbrobrio diviene porzione integrale di una necessità villana, ingiunta e costituita dal non popolo, figlia d’una società vilipesa e votata all’elaborazione luttuosa delle di se stesse macerie. Frattanto, tra le coniugazioni dei midolli erbacei, dei rimasugli fossili, c’è chi si distrae nell’ultima quotidiana oscenità, smezzata in quella d’altri, pur di non combattere il braccio deviante e armato della destabilizzazione massiva favorente la mattanza dell’esistere puro attraverso la social-culturale pulizia etnica.
(24/06/2022)