Nell’abitudine del niente, solo, abbacinato al marmo stabile di un’ombra parallela, esercitare il sacro dominio come mai nessuno. Né storia né eventi databili hanno previsto la sua glorificazione, la sua leggenda immortale. Tant’è che poco se ne deve parlare poiché così conviene che accada. Finché il Verbo adempì quello che la scrittura volle per Egli e fu solo giorno per quell’uomo cresciuto nel sacro rituale dominato dalle sue opere, dai suoi segni e soprattutto dai suoi sacrifici. Il suo nome è il più alto tra quello dei sacerdoti. Solamente il Cristo, essendo di natura divina, nella sua somiglianza ha esercitato lo stesso sommo esercizio per opera del Padre. Del Figlio è stato scritto infatti: “Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek” da Davide, nell’Oracolo del Signore al mio Signore.
(01/06/2020)