Carissimi fratelli e sorelle,
ho una buona notizia da darvi!
Noi siamo esseri che non essere, ovvero i procreati dell’Increato, i fallibili nell’Infallibile. Eppure, siamo stati destinati a meritarci di guadagnare la gloria e la perfezione, per operare nella gloria e nella perfezione. Questo non dipende da noi, umanità vacillante. Ma, come tale, abbiamo la possibilità di renderci come edifici stabili, dalle fondamenta incorrotte. Perciò dobbiamo nutrire la certezza, come fosse una speranza di salvezza, con il latte spirituale della orazione, anzitutto, affinché al compimento dei giorni, nella piena realizzazione dei tempi, possiamo glorificarci nel Perfetto. E che la via da seguire sia quella della preghiera, in luogo primo, non è un dettaglio da sottovalutare. Assolutamente. Infatti, con essa, attraverso l’orazione, per i suoi movimenti sempre più elevati, ordinati, armonici, dai suoi olezzi meravigliosi, talvolta sconosciuti perfino alle milizie angeliche celesti, avvengono infinità di prodigi, costantemente, eventi che hanno lo scopo di modificare, istante dopo istante, gli eventi stessi della nostra storia. Con la preghiera, uomini hanno placato l’ira dell’Altissimo e hanno salvato il mondo. Umanità vacillante tra i diluvi della ragione, con il fiorente ulivo tra le sue peregrine labbra. Con la preghiera, uomini hanno fermato il percorso terreno del calore, della luce solare, spostandone, modificandone, fermandone la meridiana. Con la preghiera, uomini hanno principiato siccità, carestie, per interi anni e, sempre per mezzo di essa, hanno fatto sì che vi fosse tale abbondanza di fame da far piovere pane dal cielo. Con la preghiera, uomini hanno vinto le più invincibili guerre, sostenuti dalla giustizia e dal diritto. Con la preghiera, uomini hanno imparato ad amare il loro Dio, apprendendo l’arte dell’ascolto, del dialogo, del silenzio, del perdono. Ecco. Con la preghiera, uomini hanno compreso che l’uomo si nutre di perdono, primo discendente dell’amore. E così, con la preghiera, gli uomini pregano per le anime dei defunti, e tale orazione è tra quelle più gradite all’Altissimo, e dunque tra le più potenti, perché hanno la potestà di frapporre l’orizzontale al verticale, il sonno alla veglia, la morte alla vita. Con la preghiera, uomini pregano per coloro che si ritengono loro nemici. Con la preghiera, uomini pregano per i loro persecutori. Con la preghiera, uomini pregano per i loro assassini. Con la preghiera, uomini scacciano le potenze del male, grazie al dito di Dio. Ma questi sono solo alcuni aspetti riguardanti la preghiera. L’orazione è comunione, anzitutto. Chi prega in spirito e verità è in compagnia di Dio, perché il Signore, che è amore, predilige chi lo adora in tale modo. Se abbiamo ancora perplessità sulla necessità nell’uomo del dover pregare, sempre, e degli effetti più che miracolosi che può essa portare nel mondo, per l’umanità, usiamo pensiero, ragione, cuore, anima, per debellare ogni dubbio a riguardo. Dio prega. Sì. E il suo Figlio ha pregato. E ci ha donato il suo Spirito Santo affinché pregassimo, anzitutto. Cenacoli di adozione. E che dire della luce, delle tenebre. L’universo è la preghiera più antica, la più espansa, la più evoluta. E la terra? Con i suoi mari, i suoi fiumi, la luna e le stelle. Dei pesci, degli animali tutti. Delle piante, dei fiori, dei loro inestinti frutti. Perfino l’erba prega, con le sue continue reverenze. E gli uccelli? Il loro canto non è una preghiera, quando a spalancate ali pregano il loro primo amore, il Sapientissimo Dio, affinché si affretti l’aurora e ancora l’alba, per la prima e unica vittoria? A spalancate ali. Oh, Gesù! La croce, con la quale hai redento il mondo, ha meritato di conoscere la destra dell’Onnipotente, e anche la sua sinistra. Da quel legno, da lassù, tu hai perdonato. Hai regnato. Hai sconfitto il male e hai vinto la morte. Ma, prima di tutto ciò, Dio Altissimo, tra i tanti tuoi insegnamenti, ci hai lasciato il dono più grande. Sì. Autore della Vita, tu hai pregato. Facci pregare sempre, come gli angeli soltanto possono osare dinanzi al volto di Dio Padre, fino a farci diventare un solo canto, all’unisono, una sinfonia di eterno amore che dia lode e gloria al Perfetto, il quale per tanta preghiera ci riunirà, al compimento dei volti e dei tempi, in un solo Spirito. Il suo. Amen.
(27/03/2025)


