“Adamo di nuovo conobbe sua moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. “Perché – disse – Dio mi ha concesso un’altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l’ha ucciso”.”
(Gen 4, 25)
“Serpenti, razza di vipere, come potrete sfuggire alla condanna della Geènna? Perciò ecco, io mando a voi profeti, sapienti e scribi: di questi, alcuni li ucciderete e crocifiggerete, altri li flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sulla terra, dal sangue di Abele il giusto fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. In verità io vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.”
(Mt 23, 33-36)
Invano tentate di instaurare dialoghi, d’intavolare discorsi:
acquitrino è il frutto delle vostre labbra e fango, fango dimora nella vostra bocca, ove si erge l’idolo della menzogna fabbricato con la saliva concupiscente penetrata dagli occhi del peccato che vi ottiene e vi disottiene, in ordini di graduali sfere, isole, mari, arcipelaghi e paesi divorati dalla ignominia delle lotte fratricide, dalla miseria che non ha mai conosciuto tregue. Se il Padre di Caino fosse tra di noi si straccerebbe le vesti, porterebbe cenere al capo e resterebbe assiso sulla polvere per il resto del suo tempo. Ma così non è. E Caino, Caino domani sarà trattato molto meno duramente di questa generazione, incredula e perversa. Ma, soprattutto, egli uscirà indenne, anzi, vincitore dinanzi al giudizio cui incorreranno le false guide di questo secolo con i finti ciechi, i finti sordi. Che il Signore conceda un’altra discendenza alla nostra attesa, aldilà di questa generazione di vipere e aborrendo la cattiveria e non la fragilità insite in Caino, il quale continua, senza tregua alcuna, a cercare per tutta la terra, col coltello ben ficcato tra i denti, suo fratello, per assassinarlo ancora. Non domo, non sazio, e nemmai contento.
Sì. Invano tentate di instaurare dialoghi, d’intavolare discorsi:
in verità voi andate infierendo sulla parola altrui opprimendo i giusti, per cupidigia d’interesse. Volete serrare le labbra dei poveri, ammutolirli nel pensiero e nella voce. E quasi sempre ci riuscite.
Perciò ecco: vi verrà cucita la bocca con filo di ferro e fiocchi d’arancio quando aprile piomberà dentro di voi come un fiore di melo.
(19/11/2024)