Vi tace una vergogna in volto, al tempo adultera e blasfema, che in eccipienti di umanità concimante non regredisce dal suo immemore stato vegetativo, impuro. Aggiungere altro, in sopraggiunta disarmonia degli attuali vettori del pensiero e per sfinimento delle pazienti, complesse capacità prudenziali che le fondamenta intellettive assordano, equivarrebbe a comprimere quel boato di turno e quel rumore di fondo atti a stravolgere l’umanità equestre sbraitante nei vezzi dei leoni.
(15/06/2022)