E stella, e nome

Ciò che l’ariano evocherà domani da questa palude nervosa, stanca, nemmeno la coscienza sua lo sa. E zolfo, e ancora fango nel fango, bruceranno i convenevoli da dipartita quando la cacciagione enumererà con le sue vittime, una dopo l’altra, la strategia delle sudicie biancherie e delle ancor più zozze vettovaglie. Arati sono i campi, rasata ogni cima erbivora, le greggi già transumanti, la vite non vendemmiata, oh, la vite non vendemmiata! È pregio per pochi eletti. La si svende. Ciò che non hanno mai venduto i contadini dalle loro fumiganti stalle lo diranno le schiere tatuate di geometria ed algebra. L’asta è pronta, un martello visiona l’ora che non scorre fluida dietro i viali accontentati da una falce. E stella, e nome. Ciò che l’ebreo acquisterà domani l’ariano evocherà.

(26/01/2022)