È la genesi del mio linguaggio
È la genesi del mio linguaggio,
ritorno inanellato dell’esperienza nel petto dell’alba. Spada che non infierisce, attorno al gelo suo possiamo scorgere l’immenso tradursi febbrile della lotta e della fiamma, libertà che ombra non getta sull’acqua, come della luce nascente la perenne scia emersa in disparte, finché luogo e memoria si scontrano nella negazione del nulla che fa da ingresso al nostro passaggio, controesodo di una migrazione che posa l’eco scomoda della ormai anima tra i versi reconditi del neonato lampo che, in me dimorando, albeggia un tutto altro.